Gli ultimi eroi

Gli ultimi eroi
Un giorno questa terra sarà meravigliosa

sabato 23 ottobre 2010

LA LEGGE.... NON ESISTE

Che cosa sta pensando in queste ore Maria Rita Saulle, professore emerito di Diritto internazionale, giudice costituzionale, unico membro femminile della Corte di piazza del Quirinale? Insieme con i suoi colleghi ha sentenziato che non ci debba essere più galera immediata per chi ha commesso violenze su donne e bambini. La norma dello scorso anno è stata ritenuta in contrasto con gli articoli della Costituzione relativi alla libertà della persona e alla funzione della pena.
Non so se la professoressa Saulle abbia mai avuto parenti e affini vittime di stupri, non so nemmeno se gli altri componenti il collegio, lo stesso relatore Frigo, si siano mai trovati di fronte a una ragazza, a una donna, a una figlia, a una madre sconvolte, ferite nell’anima, umiliate, offese, violentate, con addosso un senso di sudiciume e di squallore morale e fisico, stordite dalla violenza di un uomo al quale, adesso, viene concessa la tutela dei suoi diritti nel nome della «libertà della persona». L’altra persona, stracciata nel corpo, frantumata nella sua fragilità di bambino, di innocenza e verginità lacerate improvvisamente, magari da una figura amica, da un genitore, da un parente, da un religioso, quelle che erano la loro cuccia si sono trasformate nella caverna dell’orco, queste vittime sfinite risultano elementi a margine, asterischi di cronaca, se ne occupino i medici e gli psicologi per un eventuale recupero. Dove sono finiti i combattenti per la dignità della donna? Dove stanno marciando le femministe de «l’utero è mio e lo gestisco io»? Su quale arenile si è spenta l’onda? Su quale canale televisivo si sta dibattendo questa scandalosa sentenza? Hanno ancora tutti il bavaglio? O forse la Corte è intoccabile? O forse il Collegio non può essere sbattuto in prima pagina, come è appunto accaduto ieri sui giornali di tendenza e di tiratura?
Il giudice deve andare per strade diverse, cercando di non guardare quello che accade nel quotidiano. La giustizia viaggia con i codici in mano, così deve assolutamente fare, non seguendo l’emozione e l’allarme del popolo, deve decidere con la testa e non con la pancia. Ma la cefalea deve avere stordito i togati, affiora un senso di vergogna, la relazione della sentenza, pronunziata dall’avvocato Giuseppe Frigo, ha provocato reazioni immediate, logiche, sanguigne. Perché lo stupratore deve restare libero? Perché un articolo del codice penale dello scorso anno viene ritenuto illegittimo dodici mesi dopo? Chi ha sbagliato? I giudici di allora o quelli di oggi? Quali sono i loro cognomi? Quali le loro responsabilità?
Avrei voluto che i quindici membri della Corte costituzionale avessero discusso l’argomento, sul quale si sono espressi, in presenza delle vittime, così, tanto per rinfrescarsi la testa oltre che la giurisprudenza, un breve incontro, un riassunto delle puntate precedenti con qualche fotografia di supporto, per completare l’album del tribunale supremo. Non servono le notizie quotidiane di cronaca, non bastano i racconti terribili, non bastano i volti di cera di donne così diverse e nello stesso momento uguali, tutte, nella loro sofferenza. Conta, piuttosto, la libertà del violentatore che, debbo ritenere, venga tutelato anche in nome del diritto del lavoro, perché per lui trattasi di lavoro, sporco ma sempre un lavoro, vigliacco, ma pur sempre un impegno da portare a termine, prima del ghigno, prima della fuga, magari tra gli applausi dei cortigiani. Le ultime di cronaca lo confermano, Roman Polanski è l’eroe di giornata in questo settore ormai privilegiato; ha violentato e drogato una minorenne ma godendo del passaporto di artista, soprattutto di sinistra, va celebrato ed esaltato dai cosiddetti intellettuali, non andrà a processo e, dunque, nemmeno al gabbio, giustizia è fatta. Su alcuni fogli nostrani, invece, la coppia di calciatori francesi, Ribery-Benzema, che ha pure pagato la prestazione con una prostituta, minorenne, deve subire una esemplare lezione, la loro è volgarità non è arte. Forse lo è quella degli stupratori in circolazione nel nostro Paese. Così hanno deciso i signori di piazza del Quirinale che debbono affrontare vicende ben più drammatiche di una donna, di un bambino, di una madre, di una figlia, di un figlio straziati da un miserabile stupratore vigliacco. Che adesso, finalmente, sa di essere tutelato. In nome della legge. Sua.

giovedì 7 ottobre 2010

LA PENA DI MORTE PER CHI VIOLENTA E UCCIDE.

Uomini orribili che si travestono da brava gente, che stuprano e uccidono povere ragazze.
Il dolore che prova la famiglia della vittima, non penso sia descrivibile, renderà senza aria, distrutti, con l'anima lacerata da ciò che accaduto, chiedendosi forse sino alla fine della loro vita, cosa potevano fare per salvare la propria figliola.

Occorre iniziare a punire tali  mostri con pene severe e indicate per le loro azioni, non riesco a pensare che alla pena di morte, e basta! con le solite parole, " se uccidiamo diventiamo come loro, ci mettiamo alla loro stessa stregua".
Mentre noi discutiamo, mostri uccidono e distruggono la vita altrui, senza tanti pensieri e dolori di coscienza.

http://www.rainews24.it/it/video.php?id=20657

venerdì 24 settembre 2010

IN CHE TEMPI VIVIAMO?

La nostra società oggi forse come ieri, è allo sbando più totale dove ognuno fa quel che vuole distruggendo i sogni altrui.
Ho l'impressione quando guardo o leggo certe situazioni che il mondo sia alla rovescia, con il male che sta decisamente portando a suo favore la partita di forza contro il bene, aiutata da quei uomini che definirli con un nome sarebbe già uno spreco di parole.
Io no  voglio credere che tutto sia finito, ma spero che questa gente perisca dentro i suoi pensieri. in fondo, Nessun uomo colpevole viene assolto quando giudicato da se stesso

lunedì 20 settembre 2010

Lara Zavatteri - Reset -

Un futuro dominato dalla tecnologia, che annienta il passato, nel romanzo “Reset” di
Lara Zavatteri edito da Silele edizioni.

Nel 2020 il Governo, per favorire le grandi industrie produttrici di tecnologia, da il via
all'operazione Reset (dal termine resettare-cancellare) per cui tutti i documenti riferiti al
passato delle persone devono essere distrutti. Ci si è resi conto infatti che quando l'uomo
guarda al suo passato prova sentimenti come la nostalgia che però non porta a nuovi acquisti
e quindi la nostalgia stessa risulta controproducente per il mercato. Lo scenario è quello di
una tecnologia che ormai domina ogni aspetto della vita dell'uomo, ormai dipendente dalle
macchine e quasi incapace di scambi umani. A questo stato di cose si ribellano tre ragazzi,
Martina, Alessandro e Daniele, che dagli archivi segreti del Reset riescono a sottrarre il
materiale relativo a tre delle famiglie del loro albero genealogico. Iniziano così a leggere la
storia dei loro avi, ambientata in un piccolo paese del Trentino-Mezzana in val di Sole- tra
gli anni Ottanta dell'Ottocento e il 1919, scoprendo una storia fatta di povertà, emigrazione
(verso Monte San Savino in Toscana) e guerra, ma anche di dignità e speranza. Solo alla
fine si scoprirà se i ragazzi riusciranno nel loro intento, che va al di là del conservare i
documenti personali ritrovati e che mira a smantellare il Reset.

Nb. Tutte le tre storie sono vere, inoltre rispetto ai libri precedenti realizzati grazie al print
on demand (i libri vengono stampati solo quando qualcuno ne fa richiesta) Reset è stato
pubblicato da una casa editrice tradizionale.

Lara Zavatteri, classe 1980, vive a Mezzana in val di Sole, provincia di Trento. Giornalista
pubblicista, ha già pubblicato una raccolta di articoli sulla sua valle
(www.frammentidiunavalle.blogspot.com) e due libri di narrativa, La strada di casa
(www.lastradadicasa.blogspot.com) con la casa editrice Uni-Service di Trento, con il quale
ha partecipato alla Fiera del Libro di Torino edizione 2008 e la raccolta di racconti “Le
Piccole Cose” (www.14piccolecose.blogspot.com) con storie ambientate nella prima e
seconda guerra mondiale, il Vajont e le tradizioni e fatti della sua terra con la casa editrice
Boopen.

Per saperne di più visitate il blog di Reset http://operazionereset.blogspot.com, il sito della
casa editrice Silele www.silele.eu e del distributore Ediq www.ediq.it (settore fantascienza)
dove si può acquistare il libro, presto disponibile anche su Ibs, Hoepli, Libreria
Universitaria, Webster, Wuz, pagando anche in contrassegno. Nelle librerie Reset è presente
in Trentino alla libreria Disertori di Trento, Cartolibreria Rosmini di Rovereto e La Cattedra
di Cles, si può ordinare in tutt'Italia e naturalmente contattando l'autrice a
larazavatteri@gmail.com sul profilo di Facebook o www.larazavatteri.blogspot.com

venerdì 17 settembre 2010

La solita Italia, fatta di vecchi e raccomandati

http://www.leggonline.it/articolo.php?id=79664



Il solito schifo, dovrà finire prima o poi, ma noi dobbiamo essere l'arma che distruggerà il mantello pesante come piombo,che avvolge la società degli onesti, altro che meritocrazia, soltanto raccomandazioni e favoritismi

blog di Lara Zavatteri



bottegadeilibri.blogspot.com
Condivi

http://www.myspace.com/larazavatteri



Clicca il link di una scrittrice emergente.
http://www.teatromassimo.it/



Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo è il più grande teatro d'Italia, e uno dei più grandi teatri lirici d'Europa [1](il terzo per dimensioni dopo l'Opéra National de Paris e Staatsoper a Vienna) ed è famoso nel mondo per l'acustica perfetta con la sua sala a ferro di cavallo.